come scegliamo

In questo blog ti offro un percorso per aiutarti a scegliere dove andare in vacanza.
Ma come scegliamo? Come prendiamo decisioni che riguardano la nostra vita, piccole o grandi che siano?

Visto che l’argomento centrale di questo Blog riguarda le scelte e che sono sempre stata molto attirata dalla psicologia, ho pensato di inserire anche un articolo sul processo di scelta.

Ti aiuterà sicuramente a capire come funziona la tua mente… o perlomeno ti fornirà degli spunti per ulteriori approfondimenti, considerando la vasta portata di questo ambito e che io non sono né un’esperta né una psicologa.

Sono molto affascinata da tutto ciò che riguarda il cervello, in parte perché c’è ancora molto da scoprire ed in parte perché studiare come funziona può aiutarci davvero a capire molte dinamiche.

Cosa ho studiato durante il lockdown

Oltre ad aver ragionato sul mio metodo di lavoro, aver creato questo blog e iniziato a registrare un podcast, negli scorsi mesi ho avuto modo di tornare a una delle mie grandi passioni: la psicologia.

psicologia

Ho iniziato facendo ordine, sia fisico che mentale, per poter ragionare in modi nuovi alla mia attività di consulente di viaggi e poter sfruttare al meglio il periodo del lockdown. Mi sono quindi lasciata ispirare e attirare da altre prospettive e nuovi stimoli. E mi sono imbattuta in alcuni personaggi che sono diventati miei mentori. In particolare Mick Odelli, Luca Mazzucchelli e Gennaro Romagnoli.

Ogni giorno mi sono trovata con un argomento interessante da approfondire e si è risvegliato con forza l’interesse verso tutto ciò che riguarda il funzionamento della mente.

In particolare direi che tutto è iniziato da questo video… e da lì non sono più riuscita a fermarmi!

In fondo all’articolo ti lascio una piccola bibliografia dei libri letti in questi mesi.
Ora invece ti racconto quello che ho imparato.

Le “decisioni di pancia”

Le tue emozioni ti spingono a scegliere.

La maggior parte delle nostre decisioni è influenzata molto, anzi guidata, da ciò che proviamo e sentiamo a livello emozionale. Anche quando pensiamo di aver ragionato molto su una particolare scelta, in realtà ciò che alla fine ci ha fatto pendere più da una parte rispetto all’altra è proprio la spinta emozionale.

emozioni

L’ultima parola spetta alle emozioni, diciamo così! Ci aiutano infatti a sbilanciarci, a ridurre lo stress e decidere “a cuor leggero”, come dico nel mio Podcast.

Per essere precisi, alle emozioni non spetta propriamente l’ultima parola… Il meccanismo è più complesso ma tenterò di spiegarlo citando i veri esperti che ho studiato in questi mesi.

Secondo Daniel Goleman in un’area precisa del nostro cervello risiedono delle “regole decisionali” che derivano dalla somma di tutte le nostre esperienze, da ciò che ha funzionato in passato. Queste rappresentano il nostro “timone interiore”.
Quest’area del cervello ospiterebbe il nostro senso della vita più profondo, le nostre aspirazioni, e sarebbe connessa all’intestino (da qui diciamo “decisioni di pancia”).

cervello

L’insula, una porzione della nostra corteccia cerebrale, ha il compito di monitorare i nostri organi e di attivarli quando la nostra attenzione è rivolta ad una specifica parte del corpo. Ci mette in sintonia con i nostri organi e ci aiuta a percepire le nostre emozioni e come ci sentiamo. Le nostre sensazioni di pancia sono messaggi che arrivano dall’insula che ci semplificano le decisioni indirizzando la nostra attenzione alle migliori opzioni.

Antonio Damasio parla di marcatori somatici: sensazioni del nostro corpo che ci dicono quando una scelta sembra giusta o sbagliata. Sono sentimenti acquisiti dall’apprendimento e dall’esperienza associati ad un determinato scenario del futuro legato ad un’opzione di scelta.

La sensazione di pancia viene trasmessa alla corteccia cerebrale come se fosse generata da uno stato corporeo reale.
Non c’è differenza nel risultato e condiziona la decisione.

Per dimostrare quanto questo meccanismo di marcatori somatici agisca sul prendere decisioni, Damasio racconta il caso di un suo paziente con una lesione che ne impediva il corretto funzionamento: provando a fissare un nuovo appuntamento per la visita successiva, il paziente elencava per mezz’ora pro e contro di una data piuttosto che l’altra senza riuscire a fermarsi e decidere qualcosa.

Curioso, vero?

scegliere

Per un ulteriore approfondimento su come il nostro cervello crea le emozioni, guarda anche questa video-intervista dello psicologo Luca Mazzucchelli alla neuroscienziata Lisa Feldman Barrett

Mi piace la descrizione che fa del cervello, “intrappolato” nella scatola cranica, che cerca di dare un senso agli stimoli che riceve e prova a indovinare le cause utilizzando ciò che ha a disposizione, cioè le esperienze passate simili (che non sono mai del tutto identiche).
Secondo Lisa Feldman Barrett possiamo allenarci ad “etichettare” meglio ciò che proviamo, imparando a gestire le nostre emozioni.

E questo, come vedrai più sotto, serve anche a migliorare il nostro processo decisionale e come scegliamo.

Sapere di sentire

Abbiamo capito quindi che le decisioni non sono mai del tutto razionali e che le emozioni ci aiutano a scegliere.
Sempre secondo Damasio, infatti, la sola analisi costi/benefici non è sufficiente e non funziona, soprattutto nel mondo moderno dove coesistono diverse alternative di scenario e troppe variabili non prevedibili.

Siamo nell’era dell’incertezza e della complessità.
Risultato della pura analisi razionale: alto rischio di errore o rinuncia alla scelta e frustrazione.

frustrazione

Non serve neanche ricordare tutto e chi soffre di ipertimesia dimostra che può essere anche controproducente.

“La mente è impegnata nel cercare di scegliere azioni, cogliendo ciò che è più utile e lasciando perdere il resto. Ricordare tutto impedisce di concentrarci sui principi sottostanti che ci consentono di riconoscere come una situazione nuova assomigli a situazioni passate e quali tipi di azione siano efficaci.” (Sloman-Fernbach)

Insomma, se non lasci che le tue emozioni e i sistemi automatici del tuo cervello ti aiutino, vai in tilt! La nostra mente si è evoluta per supportare la nostra capacità di agire efficacemente e tendenzialmente il sistema funziona…

L’importante però è imparare a gestirle, le emozioni… ed essere consapevoli di questi meccanismi.

“Noi sappiamo di avere un’emozione quando nella nostra mente si crea un senso di un sé che sente” (Damasio “Emozione e coscienza”)

È il livello più elevato, quando l’emozione arriva alla coscienza. Prima c’è la risposta automatica verso l’esterno, poi l’esperienza mentale del sentimento ed infine il “sapere di sentire”. Non sempre infatti siamo consapevoli di quello che proviamo (e di come reagiamo).

Quando analizziamo l’emozione a livello cognitivo, le diamo un nome, la esploriamo e la gestiamo… è lì che possiamo riprendere il controllo.

scelte di altri

Daniel Kahneman parla di due sistemi (di pensieri lenti e pensieri veloci) mentre Sloman e Fernbach distinguono tra intuizione e pensiero deliberato.

Nel passaggio tra i due entrano in gioco la coscienza e la consapevolezza di aver prodotto un ragionamento. Le conclusioni a cui giungiamo intuitivamente e velocemente potrebbero essere messe in discussione dal pensiero deliberato. Ma anche quest’ultimo subisce un’influenza interna, perché è guidato dalle nostre precedenti esperienze, e un’influenza esterna perché “non pensiamo mai da soli” (Sloman-Fernbach “L’illusione della conoscenza”).

Insomma… in entrambi i casi si rischia di sbagliare, ovviamente…

Cosa ti può aiutare a scegliere dove andare

Come decidi generalmente le mete dei tuoi viaggi?
Qualche idea iniziale che ti salta in mente durante la vacanza precedente… i racconti di qualche amico… una rivista o un documentario… ma poi come valuti effettivamente dove andare?

Posso ipotizzare che inizierai ad informarti un po’ di più, a raccogliere più dettagli e chiedere a qualche esperto del settore.
Poi, concretizzato anche uno specifico periodo in cui partire, approfondirai ancora le tue conoscenze e sicuramente in testa ti creerai già un’immagine di te in vacanza e un’aspettativa sul luogo che vuoi visitare.

Fino a che punto approfondisci?
Quando decidi che è arrivato il momento di passare all’atto concreto di prenotare il viaggio?

Non ti fermi finché non sei certo di tutto oppure ad un certo punto senti qualcosa dentro che ti spinge ad agire e che poi ti alleggerisce improvvisamente?

Come ti convinci di aver fatto la scelta giusta?
Sulla base di cosa ti crei le tue aspettative? Ti fidi delle recensioni, dell’opinione dell’amico o di un esperto? Cerchi di immaginare il tuo viaggio sulla base di altri posti in cui sei stato?

come scegliamo

Mi capita spesso, con i miei clienti, di spiegare le caratteristiche di una determinata soluzione di viaggio attraverso dei paragoni. Mi viene quasi sempre chiesto se ciò che sto proponendo “è come” quell’altra località o se “assomiglia” all’hotel dove hanno soggiornato l’anno prima. È normale… come abbiamo visto, al nostro cervello serve una situazione precedente per elaborare qualcosa.

A volte però questi paragoni sono rischiosi e il mio “assomiglia” potrebbe non essere uguale al tuo!
Ma non posso neanche darti una descrizione oggettiva e razionale, valida universalmente…

Quindi?
Ripartiamo da due principi:

1. Non si può prevedere tutto

Non puoi avere il controllo su tutto e non puoi prevedere nei minimi dettagli come sarà la tua vacanza e cosa succederà!
Questo significa che ad un certo punto ti devi fermare nella valutazione dei pro e contro e non puoi pretendere di arrivare ad una conclusione in questo modo.

Del resto, è anche questo il bello di viaggiare…
Scoprire punti di vista nuovi e lasciarsi sorprendere da ciò che non potevamo immaginare!

sorpresa

2. Essere consapevoli

Se sei consapevole dei possibili inganni della tua mente, potrai capire meglio cosa ti sta influenzando; se ti stai inventando delle scuse per giustificare la tua scelta o anche per evitare di scegliere.

Il rischio di chi non si ferma mai nella valutazione razionale è anche questo: rinunciare al viaggio perché la scelta diventa stressante.

Smascherare le scuse serve ad aprire la tua mente verso chi ti sta consigliando qualcosa di diverso, chi sta cercando di farti capire che le idee che ti sei fatto su una certa località o modalità di viaggio non sono così realistiche o non sono applicabili alla nuova meta che stai valutando.

Se stai giudicando sulla base di preconcetti, esperienze passate oppure opinioni di amici forse un esperto può svelarti questi meccanismi e farti scoprire un nuovo punto di vista.

Ora con Internet pensiamo tutti di poter possedere delle conoscenze anche specialistiche, ma come ci dimostrano Sloman e Fernbach questa convinzione viene meno quando si chiede alle persone di fornire delle spiegazioni più precise. Usiamo il mondo come nostro magazzino di memoria e “il solo fatto di sapere che la conoscenza è disponibile nella comunità fa sentire tutti ben informati” ma è una falsa credenza.

matrix

Anche l’esperto ha una sua mente che funziona come abbiamo visto e che interagisce con te secondo i propri schemi.
Il suo pensiero deliberato, però, si basa su conoscenze più approfondite e su alcuni elementi certi che possono fungere da punti fermi per la tua scelta.

Ecco perché ci tengo -nel mio metodo di lavoro– a individuare le caratteristiche differenzianti di ogni destinazione. Sono i miei punti fermi da cui partire per indagare a fondo le tue aspettative di vacanza e provare a superare insieme i limiti dei nostri ragionamenti.

Cerco di farti immaginare lo scenario più simile al reale per permetterti di semplificare la scelta e “decidere di pancia” ma grazie ad elementi concreti e conoscenze pratiche e fondate. Sei tu che scegli in base alle tue emozioni ed esperienze passate, ma posso aiutarti ad arricchire il bagaglio di informazioni su cui basi la tua scelta.

Bibliografia

Per approfondimento psicologia e processo decisionale:

Antonio Damasio “L’errore di Cartesio”
Antonio Damasio “Emozione e coscienza”
Daniel Goleman “Focus”
S. Sloman, P. Fernbach “L’illusione della conoscenza”
Daniel Kahneman “Pensieri lenti e veloci”
P. Legrenzi, C. Umiltà “Molti inconsci per un cervello”

Altri libri di crescita personale:

Luca Mazzucchelli “Fattore 1%”
Luca Mazzucchelli “L’era del cuore”
Gennaro Romagnoli “Facci caso”
Thích Nhât Hanh “Il dono del silenzio”
Jon Kabat-Zinn “Dovunque tu vada ci sei già”
Dan Millman “La via del guerriero di pace”

Conclusioni

In questo articolo ho cercato di riassumere a modo mio quello che ho imparato in questi mesi sul processo decisionale.
Chiedo scusa agli esperti per eventuali imprecisioni, ma d’altronde posso solo elaborare ed interpretare con il cervello che ho! Accetto fin da ora eventuali correzioni.

Ho pensato fosse importante approfondire questa tematica dal punto di vista psicologico per aiutarti a capire meglio come scegli le mete dei tuoi viaggi.

Ti viene in mente quella volta che hai deciso di trascorrere le tue vacanze in quella località, che ti aspettavi in un certo modo e che invece poi si è rivelata completamente diversa? Come avevi scelto la meta? Te l’avevano consigliata? Oppure ti eri fatto un’idea tutta tua leggendo riviste o guardando documentari? Avevi scelto vagliando a penna tutti i pro e contro oppure d’impulso?

Come passi dal pensiero all’azione quando prenoti i tuoi viaggi?

Condividi sotto la tua esperienza e lasciami la tua opinione!

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