Era il 20 febbraio 2020 e stavo tornando da un viaggio in Giordania.
In aeroporto mi guardavo attorno e tutto era “normale” ma di quella normalità scontata, che ricordo ora con nostalgia e che, con il senno di poi, so di non avere apprezzato abbastanza, perché non sapevo che sarebbe stato l’ultimo viaggio del 2020 e per molto altro tempo ancora…
Ecco uno degli insegnamenti di questa pandemia: dare più valore a ciò che consideriamo scontato.
Come tutti, inutile dire che sono stufa di questa situazione. Ovviamente non solo perché non si può viaggiare.
Sono stanca soprattutto delle incertezze ed è questo uno dei motivi del mio silenzio stampa di questi ultimi mesi. L’altro motivo è che ho approfittato di questa pausa forzata dal mio vero e proprio lavoro di Consulente di Viaggi per tornare a ristudiare il mondo con l’occhio del geografo (se procederai nella lettura, capirai cosa intendo).
Oggi però torno a scrivere e ti voglio riportare un po’ indietro nel tempo, al periodo in cui viaggiare era visto quasi con invidia e non con sospetto o atteggiamento di accusa, che invece purtroppo ho percepito in quest’ultimo mese.
Ti racconterò qualche pezzo di quella “normalità” in viaggio e faremo un po’ il punto sulla situazione attuale.
Viaggiare prima del Covid
Quando sono partita per il mio primo (ed è rimasto purtroppo l’unico) viaggio 2020, il Covid era ancora un “problema della Cina”.
Si era già capito che la situazione era grave, ma era ancora lontana dalla nostra quotidianità. Ci si aspettava che tutto finisse senza conseguenze per il nostro Paese. Ma come la geografia insegna, tutto è interconnesso e non esistono veramente mondi lontani.
E soprattutto quando si viaggia, il mondo diventa più piccolo.
Se viaggi non resti rintanato nella tua vita, ascoltando i fatti del mondo come uno spettatore. Quando viaggi i problemi del mondo diventano un po’ anche i tuoi, ti rendi conto ad esempio che sei fisicamente un po’ più vicino a zone di conflitto, a Paesi in lotta, a epidemie in corso. Viaggiando incontri persone di tutte le nazionalità e diventi più sensibile a ragionare in grande e percepire tutto il mondo nella sua interezza.
È difficile da spiegare a parole, ma probabilmente chi viaggia molto ha capito cosa intendo!
Ti si allarga la mente!
Durante il mio viaggio 2020 in Giordania si parlava spesso di questo virus che stava per invadere il mondo. E soprattutto negli aeroporti, era come se percepissimo maggiormente che stava succedendo qualcosa…
Nonostante questo, il pericolo era ancora talmente remoto nella mia testa che vedere persone con la mascherina mi faceva sorridere. “Che esagerati!” A meno che non fossero cinesi… allora sì che avevano il diritto, anzi il dovere, di coprirsi e proteggere gli altri.
Ah, quanto è potente ed inconscio il pregiudizio (anche in chi crede di essere più aperto e tollerante della media)!
Naturalmente la preoccupazione c’era, ma di fatto ci siamo tutti goduti il viaggio e abbiamo potuto stupirci delle meraviglie del mondo senza sensi di colpa.
L’esperienza che più mi ha colpito del mio viaggio 2020 in Giordania è stata la visita di Petra di notte.
Il giorno dopo ci siamo ritornati gustando anche di più i colori delle rocce, la potenza della natura e capendo davvero la grandezza (in tutti i sensi) di questo spettacolare sito archeologico. Ma la sera si vive una magia che ancora una volta è difficile da spiegare…
Il percorso principale è segnato da lanterne che ti guidano non solo verso il Tesoro (l’attrazione più famosa del sito) ma ti immergono sempre più in un crescendo di emozioni che aumenta l’aspettativa e il senso di coinvolgimento con tutto quello che ti circonda.
La prima volta che si supera l’ultimo varco del canyon e si scopre il Tesoro, l’emozione è davvero grande e unica.
Per questo consiglio di fare questa esperienza la sera prima della vera e propria visita diurna.
Un’altra esperienza che assolutamente consiglio è la cena a casa di locali, non solo per la convivialità -che ci manca molto anche nella nostra quotidianità- ma per la condivisione culturale. Abbiamo mangiato meglio che in tanti altri ristoranti e probabilmente abbiamo gustato tutto di più proprio per il contesto.
Essere accolti in casa e poter seguire i rituali familiari e quotidiani di una cultura diversa, che in quel momento ci accoglie e si racconta, è davvero un privilegio. Questo aspetto è un elemento fondamentale del cosiddetto Turismo Responsabile o Turismo Sostenibile, di cui ti ho già accennato nel mio articolo sulle tendenze per i viaggi 2021 e che approfondirò.
Dove si può andare oggi e prospettive future
Una volta tornata dal mio viaggio 2020, in Italia ci furono i primi casi e anch’io iniziai a preoccuparmi di essere entrata in contatto con il virus. Per assurdo, l’idea non mi aveva nemmeno sfiorata mentre ero via!
Questo ci riporta un po’ ad oggi, ai viaggi visti con sospetto e accusa, alla guerra tra poveri tra turismo estero e turismo italiano. Nel week-end di Pasqua molte persone hanno ripreso a viaggiare all’estero, anche se limitati praticamente alle isole Canarie. E molti li hanno giudicati male, invece di vedere uno spiraglio di speranza in questa prima apertura controllata.
Il motivo? Tanta invidia, credo… e il brutto vizio di guardare sempre e solo al proprio orticello.
Sicuramente ci sono ancora molte contraddizioni, molte regole sembrano (o sono) assurde e il buon senso non guida ogni comportamento. C’è ancora chi sta poco attento, ma non necessariamente sono le persone che hanno deciso di partire. Può essere anche la persona davanti a te al supermercato con la stessa mascherina da settimane (magari di stoffa) che esce tutti i giorni e non tiene le distanze.
Non demonizziamo chi vuole tornare a vivere facendo una vacanza!
Le riaperture di questi ultimi giorni lasciano ben sperare che molte più persone potranno cogliere questa opportunità e spero che quest’estate non si ripeterà la stessa situazione di Pasqua.
Vediamo quindi qual è la situazione attuale.
Ad oggi sul sito di Viaggiare Sicuri i Paesi del mondo sono suddivisi in liste a seconda del grado di rischio e delle regole che ne disciplinano gli spostamenti. In particolare il turismo è consentito da e per i Paesi della lista C con obbligo di tampone al rientro.
Non basta però consultare questo elenco. È necessario anche verificare le specifiche regole di ingresso del singolo Paese che si vuole visitare, perché potrebbero esserci ulteriori restrizioni tra cui quarantene, chiusure o coprifuoco.
Si sta inoltre lavorando ad un Green Pass a livello europeo che eviterà il tampone a chi è vaccinato e a chi ha già avuto il Covid. Aspettiamo fiduciosi per capire cosa cambierà.
Infine, un altro aspetto positivo che è emerso in questo anno disastroso per il nostro settore, sono le numerose polizze assicurative nate per proteggere il viaggiatore e le promozioni che garantiscono sconti per chi ha voucher e possibilità di cancellazioni gratuite.
Insomma, ancora qualche incertezza da gestire ma qualcosa finalmente si sta muovendo…
Il mondo ci aspetta!
Prima di Pasqua ho sentito giornalisti (o presunti tali) asserire che dando la possibilità di viaggiare all’estero (senza fare distinzioni tra liste di Paesi e giocando in questo modo sulla confusione di chi ascolta solo i titoli delle notizie), le persone non resteranno in Italia per le loro vacanze estive mettendo in difficoltà il turismo italiano.
Ma viviamo ancora in democrazia o mi sono persa qualcosa?
Senza contare che da un anno si parla solo della crisi del turismo italiano ignorando completamente le molte agenzie che vendono viaggi all’estero e che stanno fallendo!
Non vado oltre nell’esprimere opinioni e continuerò come tutti ad aspettare pazientemente che il mondo torni ad essere fonte di meraviglia senza paure.
Nel frattempo, come ti anticipavo sopra, in questi mesi sono tornata a studiarlo (il mondo) con l’occhio del geografo, cercando cioè di approfondire la vera conoscenza dei Paesi lasciando da parte le immagini patinate e a volte un po’ false dei cataloghi turistici.
Questo mi riporta di nuovo al Turismo Responsabile, che approfondirò in altri articoli, e alla necessità -ormai evidente a tutti- di tornare a viaggiare in modo più autentico.
Guardare il mondo con l’occhio geografico
Nell’ultimo anno, come molti colleghi, ho dedicato parecchio tempo alla mia formazione.
Ho approfondito tematiche legate al marketing (creando anche questo blog) e ho ripassato le mie conoscenze turistiche.
Rimettendomi a studiare i miei libri universitari di geografia, ho riscoperto però anche questo approccio al turismo e al mondo. Sembra scontato questo taglio di studio quando si parla di luoghi turistici, ma non è così, perché lavorando in questo settore si rischia spesso di perdere di vista una conoscenza di tipo più approfondito che riguarda i popoli e non solo i luoghi, che analizza tutte le dinamiche culturali o politiche e non solo di puro svago.
Nei primi mesi del 2021 ho iniziato anche a dare lezioni di geografia (cercatemi qui: www.superprof.it) e sempre più ho capito quanto possa contribuire non solo al turismo ma in generale a capire il mondo e ogni cosa che succede.
Sicuramente l’uomo moderno ha perso le proprie capacità di comprendere la natura, di capire gli eventi climatici e le stagioni, di individuare quali sono i luoghi più adatti per le attività agricole, abitative o turistiche.
Per molti la “geografia delle vacanze” è l’unica realtà che ha a che fare con questa disciplina, ma dietro ad un viaggio dovrebbe esserci uno studio molto più approfondito.
Uno studio che aiuterebbe anche a sviluppare un approccio più sostenibile (per tornare di nuovo all’argomento e ad una delle tendenze per i viaggi 2021). La geografia, infatti, educa ad un turismo responsabile ed aiuta a dare più valore alle diversità, alla tolleranza e al dialogo.
Lo studio approfondito della geografia è in grado di dilatare progressivamente gli orizzonti spaziali di ognuno, perché osservare per capire è la prima azione geografica.
Conclusioni
Ripensare al mio viaggio 2020 mi aiuta a non dare più nulla per scontato e sicuramente d’ora in avanti apprezzerò di più le esperienze che viaggiare permette di fare. I luoghi del mondo possono essere più o meno belli ed emozionanti, ma ciò che resta è il vissuto che deriva dalle esperienze e come ci siamo sentiti nel viverle.
La geografia è voglia di conoscere ed esplorare il mondo, è capacità di osservazione e curiosità, è educazione ambientale perché fa capire il perché dovremmo stare attenti all’ambiente.
Chi viaggia impara, conosce, amplia i propri orizzonti, incontra culture, storie, religioni e lingue diverse.
Spero davvero che presto torneremo a farlo tutti, senza invidie o polemiche da parte di chi non ne ha capita l’importanza e si limita alla geografia delle vacanze.